Giuseppe viaggia attraverso l’America del nord a bordo della sua Edna Lu per offrire una tazza di tè verde a chiunque metta in comune un momento di conversazione e di scambio di saperi. La sua ribellione, aiutare le persone a rallentare e a sperimentare convivialità, ha ispirato tante persone in tutto il mondo, dal Canada all’Australia, che ogni giorno mettono a bollire l’acqua per dei perfetti sconosciuti
Giuseppe Spadafora, in arte Guisepi, viaggia attraverso l’America del nord a bordo della sua Edna Lu, un vecchio scuolabus trasformato in casa del tè.
L’idea è quella di una piccola rivoluzione nonviolenta: offrire una tazza di tè verde a chiunque si regali un po’ di tempo per condividere un momento di conversazione e di scambio. Perché farlo? Semplicemente perché nella nostra società ce n’è tanto bisogno. Alla stregua di una piccola ape operaia intenta nell’impollinazione di quanti più fiori riesce a incontrare nel suo percorso, Guisepi porta e lascia dietro di sé un caloroso messaggio: coltivare il vivere comunitario, l’interazione umana, il benessere psicofisico e la condivisione del sapere.
La scelta di questo giovane potrebbe sembrare bizzarra e incomprensibile, in realtà nasconde degli obiettivi tanto preziosi quanto faticosi: creare occasioni che favoriscano l’incontro delle persone, al fine di promuovere i legami umani come veicolo per una maggiore comprensione dell’altro, del diverso; partendo da questa inaspettata connessione, incoraggiare la comunicazione, lo scambio di esperienze e di saperi (il bus-tè dispone anche di una piccola biblioteca a cui tutti possono attingere o ingrandire); infine, aiutare le persone a rallentare, così da avere il tempo per riscoprire il profumo della convivialità delle relazioni e per rendersi conto di quante cose ciascuno di noi potrebbe donare e condividere, senza avere in cambio nulla di materiale.
All’origine del Free Tea Party si cela ancora una volta la filosofia del dono, ma non solo. Ritroviamo il principio del vivere con lentezza, che ci ricorda che “tutto possiede la sua specifica velocità e spesso ci concentriamo troppo sulle cose fatte in fretta”; quello della sostenibilità e della permacultura, il cui dogma fondamentale è “prendersi cura del pianeta, avendo cura del suo popolo”; e infine il metodo DIY DIT (do it yourself, do it together, “fallo da te, fallo insieme ad altri”), in pratica riappropriarsi della capacità di curare se stessi, intervenendo direttamente sui propri bisogni e desideri.
Dal 2008 Guisepi ha offerto oltre 23 mila tazze di tè, lungo le strade cittadine, nelle piazze, nei parchi, nelle scuole e in occasione di eventi particolari come feste e festival. Centinaia di persone si sono fermate per sorseggiare lentamente una tazza di infuso, scambiando qualche parola, cantando una canzone e progettando un mondo diverso.
La sua storia, i suoi viaggi, i suoi incontri possono essere ripercorsi visitando il suo sito (http://freeteaparty.org/index.html) e il suo blog (http://freeteaparty.org/blog/), ricchi di foto e di video attraverso cui assaporare l’aroma del tè, nonché della mappa dei luoghi raggiunti finora. La sua rivoluzione ha ispirato tante persone in tutto il mondo, dal Canada all’Australia, che oggi quotidianamente mettono a bollire l’acqua per dei perfetti sconosciuti.
Fonte: redattoresociale.it
Altre buone notizie:
” il campeggio in città per conoscersi meglio” di Marisa Moles
lodevole iniziativa 🙂
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Ma trovi queste belle notizie, e’ davvero molto bella questa iniziativa, baci cara, passa un bellissimo weekend, tvb, ❤ ❤ ❤
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Vivere comunitario, condividere i saperi e vivere con lentezza sono cose decisamente da riscoprire.
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Bellissima questa iniziativa ma non capisco una cosa: lui come si mantiene? 🙄
Insomma, a parte le spese (tè, benzina …), qualcosa dovrebbe venirgli in tasca a meno che non sia uno che vive di rendita.
Scusa il commento un po’ venale ma è la prima cosa che ho pensato leggendo il post.
Un abbraccio.
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Bellissima notizia….lo ribloggo e lo condivido…
Buon fine settimana!!! 🙂
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L’ha ribloggato su La pagina di Nonnatuttuae ha commentato:
Quanto mi piacerebbe incontrarlo!
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che bello!!
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bello ! Come vive il tipo ? chi lo mantiene ?
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L’idea mi piace molto, non mi domando come si mantiene coma fanno altri, ma traggo e raccolgo spunti differenti per socializzare…
Grazie!
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L’ha ribloggato su LEAVE ME A PHOTOe ha commentato:
Rebloggo 🙂
Grazie!
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