Luce e Oscurità segnano i cicli della manifestazione.
E se nella Luce si va verso l’oscurità , nell’Oscurità si va sempre verso la Luce.
Buon Equinozio di autunno 2020
puoi tutto quello che vuoi ( whatever you want you can)
Luce e Oscurità segnano i cicli della manifestazione.
E se nella Luce si va verso l’oscurità , nell’Oscurità si va sempre verso la Luce.
Buon Equinozio di autunno 2020
Continua a leggere “* Siamo arrivati all’equinozio di autunno: pronti a piantare i semi della rinascita?”
Ogni anno nelle luminose notti estive, lontano dalle luci della civiltà, capita di notare nei cieli delle scie di luce che sembrano caderci addosso… vicine…lontane… appaiono improvvisamente e scompaiono nel blu profondo…ardono un istante di luce vivissima e poi si spengono, simili, secondo Dante, a ” stella che tramuti loco “…
stelle cadenti… gocce d’oro scaturite da un’anfora di luce infranta… rugiada di fuoco…lacrime di angeli diceva un antico poeta cristiano…
Lacrime di San Lorenzo furono chiamate dai cattolici di Irlanda le stelle filanti che cadono in grande quantità nella notte di San Lorenzo, la celebrata notte del 10 agosto.
La tradizione vuole che le lacrime di Lorenzo arso vivo sulla graticola vagano nel cielo senza pace fino a quando non cadono sulla terra la notte in cui il Santo è festeggiato.
” San Lorenzo , io lo so perché tanto
di stelle per l’aria tranquilla
arde e cade, perché si gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.”
In questa notte, si crede si possano avverare i desideri di tutti coloro che si soffermino a ricordare il dolore di San Lorenzo, e ad ogni stella cadente si pronuncia la filastrocca “Stella, mia bella stella, desidero che…”, e si aspetta l’evento desiderato durante l’anno.
Di miti e leggende sulle stelle cadenti ce ne sono molti.
Ma nell’antichità le apparizioni di meteore, così come quelle di comete e di altri fenomeni nel cielo, erano considerate segni infausti.
“E tu, Cielo, dall’alto dei mondi
sereni, infinito, immortale
oh! D’un pianto di stelle lo inondi
quest’atomo opaco del Male!”
Nelle antiche mitologie orientali, in quelle greche e latine, le stelle cadenti erano lacrime di divinità che piangevano a causa di disastri già avvenuti o annunciati.
Gli astrologi cinesi, che nei loro annali hanno registrato le apparizioni di stelle cadenti e comete fin dal sesto secolo avanti Cristo, non avevano dubbi che a temere il peggio dovessero essere i governanti. Il cielo sembrava piangere lacrime di fuoco in occasione di crisi di governo, battaglie o assedi avvenuti in coincidenza con quelli che oggi sappiamo essere sciami meteorici ricorrenti”.
Tra l’ottobre e il novembre del 902 dopo Cristo, riferiscono le antiche cronache, l’invasione della Sicilia e della Calabria da parte dei saraceni e le stragi che ne seguirono furono seguite da un abbondante pianto divino. Oggi è accertato che si trattò di una pioggia particolarmente fitta di stelle cadenti dello sciame delle Leonidi, visibile ogni anno a novembre.
Nel medioevo, la scia luminosa causata dalla caduta delle stelle è stata messa in relazione con il viaggio dei defunti, come un movimento ascendente, discendente o semplicemente di mutamento di luogo, compiuto dalle anime dei trapassati.
Plinio, Rutilio Palladio e Marcello connettevano la caduta delle stelle: il primo con quella dei calli (Naturalis Historia, 28); il secondo con quella delle verruche (Opus agricolturae) ed il terzo la considerava vantaggiosa per la cura delle malattie degli occhi (De medicamentis).
Nell’antica Sparta, invece, la visione di una stella cadente aveva per così dire un significato “politico”. Accadeva, infatti, che ogni nove anni i magistrati sorveglianti scrutavano il cielo. L’eventuale caduta di una stella era interpretato come segno sfavorevole degli dèi nei confronti del Re, che veniva deposto.
L’aspetto religioso appare in diverse tradizioni.
Nella letteratura dell’antica India, le stelle cadenti sono paragonate a demonesse dai capelli discinti.
La più recente visione degli indù pare sia quella di ritenere, ogni stella cadente, un’anima che ridiscende sulla terra per reincarnarsi.
In Europa si parla delle stelle cadenti come d’anime che, liberate dalle sofferenze del purgatorio, chiedono all’osservatore la recita di un “Padre nostro”.
Nella Mesopotamia, l’interpretazione data alla comparsa delle stelle cadenti era legata, nella sua positività o negatività, alla direzione .
Nel libro dello zodiaco dei Mandei dell’Iraq, (setta gnostica ancora esistente) si legge, tra l’altro, che la caduta di una stella da ovest verso est non porterà pioggia in tutto l’anno, presagio dunque di siccità certamente diffuso in molti miti legati alle stelle cadenti.
Gli antichi abitanti dell’Iran all’epoca in cui era praticata la religione zoroastriana, ci hanno tramandato un bellissimo mito, dove si descrivono le malevolenze delle stelle cadenti e la loro sconfitta per mano del dio Tishtrya, in altre parole
Sirio nella costellazione del Cane Maggiore.
La credenza risale ad un periodo compreso tra il X secolo a.C. ed il VII secolo d.C.
In quel tempo, le genti dell’Iran credevano che la vita del cosmo fosse dominata dalla contrapposizione tra il principio dell’ordine cosmico e della verità (asha) ed il principio del caos e della menzogna (druj)
Secondo la cosmologia zoroastriana, infatti, l’ordine cosmico è rappresentato dalle stelle fisse, la cui luce si contrappone a quella del Maligno.
Queste stelle erano considerate come divinità minori ed erano poste nel cielo più basso, mentre il Sole e la Luna erano collocati nei cieli superiori, più vicini al paradiso.
Il movimento disordinato ed imprevedibile delle stelle cadenti, indusse gli zoroastriani a credere che esse appartenessero alla schiera delle forze demoniache scagliate dal maligno per produrre siccità e per sconvolgere l’ordine armonioso del cielo.
Così, proprio alle stelle cadenti assegnarono il nome di “streghe”
Il compito di sconfiggere le streghe e proteggere gli uomini fu attribuito a Sirio: sotto le sembianze del dio Tishtrya, l’astro si armò per combattere una duplice battaglia, la prima in cielo e la seconda in terra.
I versi dell’Avesta, il libro sacro degli zoroastriani, catturano lo splendore di Sirio paragonandolo ad una freccia scagliata dal più bravo arciere dell’universo. Tali sono la sua rapidità e la sua precisione che le forze demoniache delle stelle cadenti, si ritirano in una fuga disordinata. Vittorioso, il dio può finalmente annunciare con orgoglio la definitiva sconfitta dell’armata delle tenebre.
In Irlanda si crede che le stelle cadenti siano lacrime delle fate: in ogni villaggio, si coltiva l’usanza di lasciare sempre alle Fate un posto apparecchiato a tavola, affinché continuino ad amare e proteggere la casa.
Si crede inoltre che le buone Fate si affezionino particolarmente ai fiori, ai bambini, agli animali, al bestiame e tengono lontani i pensieri cattivi generati dall’invidia e i sortilegi delle streghe.
Le famossissime Perseidi, saranno attive nelle notti tra il 10 Agosto (San Lorenzo) e il 12 Agosto (notte del massimo).
Inoltre gli studiosi del settore hanno previsto che l’anno in cui la pioggia di stelle cadenti sarà molto copiosa sarà il 2126. Quindi si presume che anche ci saranno altrettanti desideri.
Per ogni scia nel cielo un desiderio che si può avverare…
un desiderio è solo l’obiettivo che voglio raggiungere…
è l’inizio del mio progetto per ottenerlo…
con la mia volontà posso ottenere ciò che desidero…è possibile!
e le stelle mi forniscono l’energia… tutte le stelle…
Del resto:
” Quando desideri qualcosa tutto l’universo cospira affinché tu realizzi il tuo desiderio.” Paolo Coelho
Non solo Halloween!
Se si guarda solo all’apparenza si può perdere il vero significato di ogni cosa.
Dietro il business di questa ricorrenza, si celebra il capodanno celtico e l’incontro, solo per una notte, tra il mondo dello spirito e quello della materia.
Perchè da lì veniamo e lì ritorniamo ogni volta, ogni vita.
E’ la festa dell’inizio di un nuovo ciclo delle stagioni e, come si sa, i popoli antichi ne seguivano i mutamenti determinati dalla Grande Dea, Madre e Creatrice di tutto l’universo.
Terra e Cielo interagiscono e l’essere umano è una parte della manifestazione come i minerali, le piante gli animali, le stelle, i pianeti , i soli. Il nuovo anno porterà altri frutti, altri doni della Natura, del Cielo.
La Dea diventa strega per il cristianesimo che limita la magia della natura identificando la donna come materia terrena. Dio, lo spirito, è un entità maschile.
Buon Samhain, dunque, a tutti quelli che guardano oltre l’apparenza!
Love
L
Fin dal medioevo alla festa di Halloween è associata la figura della strega.
Witch in inglese, wicca dal sassone, cioè saggia/saggio o sapiente corrispondente al latino saga, spesso rappresentata come una donna vecchia, brutta e quindi cattiva.
Ma nella mitologia celtica pre-cristiana non esistevano divinità completamente malevoli, così come non esisteva il concetto di Inferno.
Dei e Dee rappresentavano entrambi gli aspetti creativo e distruttivo dell’energia all’opera.
Le dee in particolare incorporavano le forze della Terra Sacra in quanto i Celti assorbirono il concetto di una potente Dea Madre o Dea della Terra dalle popolazioni indigene di cultura matriarcale abitanti le terre in cui emigrarono o dove fiorì la loro civiltà.
La Grande Dea poteva apparire e venire rappresentata in miti e leggende in tre forme principali: la Madre Oscura, la Sorella/Vergine e la Dea Natura/Amante. (Stewart, R.J. Celtic Gods, Celtic Goddesses, Blanford 1990)
Quindi la Grande Dea celtica nelle sembianze della Vecchia simbolizzava l’inverno celtico da Samhain a Oimelc o Imbolc (31 Gennaio/1 Febbraio, l’inizio della Primavera celtica).
A Imbolc ogni anno la Grande Vecchia si recava all’Isola della Giovinezza per bere alla sua fonte e trasformarsi nella Dea della Primavera, il cui tocco rendeva l’erba nuovamente verde e faceva sbocciare i fiori.
Tra i Celti l’elite intellettuale religiosa era composta sia da druidi quanto da druidesse dalle molteplici conoscenze; il dono della profezia era poi specificatamente femminile.
Si può quindi affermare che nelle comunità italiche dell’VIII secolo a.C. esistessero donne il cui prestigio non derivava solo dai legami con importanti membri maschili delle varie comunità, ma anche dallo svolgere ruoli rilevanti, alcuni dei quali legati alla sfera del sacro.
Il rango da sacerdotesse a quello di streghe sopravvenne con il passaggio alla religione cristiana.
Le sacerdotesse furono ridotte, nelle storie antiche, alla condizione di figure demoniache simile alle streghe, degradando la loro mitica bellezza, il loro ruolo sociale e religioso, le loro grandi virtù e poteri, svilendo i numerosi esempi di coraggio e nobiltà all’interno della società celtica.
Riporta l’Encyclopaedia Britannica che “ in Europa i poteri magici erano quasi esclusivamente nelle mani delle donne…” alle quali “…il popolo attribuiva una saggezza superiore…” e che furono proprio le donne, eredi della saggezza e del potere della Grande Dea, ad attirare l’odio della Chiesa, ad essere accusate di pratiche malefiche e a venire perseguitate come ‘streghe’.
La chiesa trasformò le divinità celtiche in santi e i vari aspetti della Grande Dea in diverse rappresentazioni della Madonna.
Una delle accuse più tipiche era quella di praticare rituali in onore di un dio con le corna, Cernunnos, il dio cornuto, signore degli animali, dio della Grande Caccia, colui che gestisce le forze attive della vita e della morte, della rigenerazione e della fertilità. La Chiesa lo condannò come ‘incarnazione del Diavolo’.
Secondo Geoff Doel: “Le streghe furono un’invenzione per tenere lontana la gente dagli dei celtici. Per i Celti c’era la magia, il magico piuttosto che il sinistro”.
Le donne accusate di stregoneria venivano bruciate, impiccate o annegate ad Halloween,proprio a sottolineare il messaggio diabolico delle feste pagane.
Nella cultura celtica, come in quella gaelica, la donna è stata sempre considerata figura importante e determinante nel sostegno e nella conduzione del clan e della comunità. A volte alla pari dell’uomo.
Le donne celte e le gaeliche erano addette alla cura dei malati, avevano conoscenze di medicina erboristica ed avevano perfino il potere della chirurgia.
In alcune culture nordiche la medicina era addirittura competenza esclusiva delle femmine del clan.
Colei che raccoglieva, seccava ed estraeva principi vitali dalle erbe era considerata creatura soprannaturale e degna del rispetto e spesso della venerazione del gruppo.
Il ruolo della wicca era quello di curare e guarire, e questo era considerato una facoltà divina.
Eventi divini venivano considerati anche i cicli della natura ed in una società ancora rurale era di vitale importanza prevederli e celebrarli con rituali propiziatori.
La donna sacra, la wicca diviene artefice di sopravvivenza per il gruppo.
Ella cura la preparazione dei riti propiziatori per avere la benevolenza della Dea Madre.
Ella ha la facoltà di interpretarne i segni per la divinazione.
Ella è una guida spirituale, la sua magia è indirizzare le vite degli altri.
La wicca non è, come la strix latina, a contatto con i demoni, ma è la figlia eletta della Dea.
Tutti questi riti pagani, passati nella cultura mediterranea dominata dalle fedi monoteiste, sono stati in seguito interpretati come eventi di stregoneria malefica e, ritenuti manifestazioni del “ diavolo”, condannati all’estinzione attraverso la purificazione con il Fuoco.
Molti dei riti celtici legati alla wicca sono arrivati fino a noi attraverso i secoli ed oggi la religione wicca si sta diffondendo tra le donne, soprattutto nei paesi di lingua inglese.
La donna celtica cammina in pace,
ma porta con sé, inosservate, le sue armi.
Si considera come una parte della ragnatela del creato
Ma anche una persona unica e degna di grande valore.
Ama e rispetta la famiglia, gli amici, la comunità
Ma trova ispirazione nella solitudine.
Sa comandare, ma sa anche quando lasciarlo fare agli altri.
Lavora per imparare, per insegnare, per condividere
e mantenere i segreti, per cambiare restando uguale a se stessa,
per essere umana e divina.
Il pianeta ha bisogno di donne celtiche, che portino dentro di sé
un inesauribile calderone pieno di forza interiore
un utero da cui possa nascere un mondo nuovo e migliore.
(Edain McCoy, Celtic Women Sprirituality)
“Vivere a lungo è una buona cosa, ma invecchiare bene è meglio”
~ Thérèse Clerc
Si chiamano “streghe”, sì, perchè BabaYaga nel folklore slavo significa proprio questo, ma di streghe hanno solo il nome, sono un gruppo di circa 20 anziane ma dinamiche femministe che hanno preso in mano la propria vita e hanno dato il via ad un progetto di housing sociale autogestito.
La BabaYaga House francese è stata fondata da Thérèse Clerc. Lei ha ricevuto da otto diverse fonti pubbliche, tra cui il consiglio comunale di Montreuil, 4milioni di euro.
Sorta nel sobborgo parigino di Montreuil, proprio a due passi dalla metropolitana, negozi e cinema, permette alle anziane signore di mantenere la loro indipendenza e di sostenersi a vicenda; il governo ha stanziato questi soldi perchè pensa di recuperare l’investimento in una riduzione dei costi relativi alla salute delle donne.
Il sogno di Thérèse Clerc è iniziato nella metà degli anni ’60, le visite a residenze statali degli anziani la convinsero che non poteva sopportare di trascorrere così la sua vecchiaia. Così lei e il suo gruppo di amiche femministe ha iniziato un’attività di lobbying per una alternativa.
Come spiega Thérèse Clerc, l’idea ha avuto origine in ragioni personali:
“Mia madre è stata costretta a letto per 5 anni e io non voglio che i miei figli passino attraverso questo. Considerando i rischi di essere curati a casa o di essere da soli, mi sono detta perché non vivere con gli amici? Dopo tutto, avevo imparato l’autogestione. Lo statuto dell’associazione è stato registrato nel 1999. Le cose stavano andando a rilento poi l’ondata di caldo del 2003 e un articolo su Le Monde hanno attirato l’attenzione al nostro nuovo progetto”.
“Invecchiamento lento? Perché no! Vogliamo scambiare idee, prendere ciò che è meglio là fuori. “
E mentre alcune Babayagas vorrebbero che loro casa sia solo per donne, Doré, crede che sia giusto che la struttura sia destinata a evolversi.
Il loro scopo è quello di vivere in una situazione dignitosa a prezzi accessibili (pagano circa 420 euro), circondate da persone con le quali si è compatibili e sulle quali sanno di poter contare.
I residenti vengono selezionati anche in relazione a quello che potrebbero dare alla “comunità” e la misura in cui condividono la filosofia Babayaga.
Due progetti analoghi sono in corso in Palaiseau e Bagneux, e altre autorità locali sono interessati a seguire l’esempio di Montreuil, dopo tutto, un quarto della popolazione francese (17 milioni), sono attualmente persone di oltre 60 anni di età, ed entro il 2050 aumenterà ad un terzo.
Esistono altre opzioni, come ad esempio il Abbeyfield Case, che si trova in paesi di tutto il mondo. Alcuni sono ancora in fase di progettazione, come la Casa di Baba Yaga a Toronto e l’idea di Janet Torge di radicali Resthomes.
Questo è un nuovo modo di pensare alla vita degli anziani, dove possono condividere, aiutarsi, sentirsi ancora utili e giovani.
Dovrebbero nascere più “case delle streghe”, chissà se un progetto simile potrà prendere piede anche in Italia.
http://www.eticamente.net/44453/babayaga-house-la-casa-delle-streghe-per-invecchiare-insieme.html
Riconoscete chi siete? Nei cerchi magici del bosco come nelle stanze delle vostre case, nelle danze sacre, come nel vostro volteggiare quando nessuno vi guarda, nelle formule magiche come nelle ninna-nanne ai vostri bambini; nella conoscenza delle piante del bosco, come nell’interesse per l’omeopatia. Nell’amore per la grazia e la bellezza e nelle carezze delicate e le voci soavi.
Sacerdotesse…Maghe…Streghe…Donne. Sagge conoscitrici delle leggi della natura.
Ora riaprite i vostri cuori a voi stesse.
Il potere nascosto per secoli nella penombra della vergogna e nella paura del dolore ora può essere ridestato dal suo torpore. Non è mai scomparso il fremito vibrante della magia dei vostri sguardi e il potere curativo delle vostre mani. Guaritrici con le erbe, con il potere dell’amore e della parola. Intimo rapporto con tutto il creato e con la terra profonda.
Ora riaprire le vostre mani e accettate il vostro potere.
Secoli bui e di terrore si sono susseguiti, i roghi del fuoco hanno tentato di cancellare chi eravate. Nel tempo il vostro scettro vi è stato tolto, calpestato, bruciato e additato come opera del demonio. Maleficio! Questa la parola usata per giustificare le violenze e i soprusi contro il Femminile Sacro. In questa campagna perversa, perpetuata dall’ignoranza e dalla fame distruttiva di potenza dell’uomo pochi ci hanno guadagnato mentre tutti ci hanno perso. Abbiamo perso la connessione profonda con la natura, abbiamo perso l’intimo rapporto con la nostra Anima, abbiamo perso la saggezza degli antichi riti e l’amore celato in noi stessi. Abbiamo perso il Cuore, inaridito dalla siccità di una coscienza umana ormai depravata del ricordo di sé stessa. Abbiamo perso il sussurro del vento e la voce di Madre Terra. Sangue al posto di acqua benefica, sangue sparso dalla cieca crudeltà umana. Rosso si è dipinto il cielo per molto tempo, riflesso dei trucidi omicidi contro la Saggezza Antica.
Abbiamo perso chi siamo, sostituendo la Vita all’oblio dell’alienazione.
Ma nulla può essere rimosso per sempre, poiché nulla si crea e nulla si distrugge. Con tremenda ignoranza l’uomo pensava di poter estirpare il vincolo che legava la Donna alla sua naturale connessione con la Terra. Ciò che era stato allontanato si è nascosto per lungo tempo, tornando al ventre della terra e aspettando di poter un giorno ritornare per poter reclamare il suo diritto Divino. La mente fredda e calcolatrice ha diviso ma non ha cancellato ciò che non si può cancellare: la Vita stessa. Ora come una fenice che rinasce dalle proprie ceneri l’Antica Sapienza ritorna, destata dai lamenti delle Anime che hanno combattuto per essa. Risale dalle radici della Terra per sbocciare al Cielo. Più forte di prima.
Ora riabbracciate il vostro grembo.
Voi siete la culla di un potere che si sta risvegliando.
Madre Terra vive in Voi.
Lasciatevi essere le coppe per questa nuova nascita.
La fonte della Vita tornerà a zampillare.
Il corvo ha ripreso il suo volo. Non colombe o falchi, ma uccelli neri a seguire il vostro risveglio. Il potere del corvo è quello della notte, dell’intimo rapporto con le proprie ombre laddove si sono nascosti per lungo tempo tutti i tesori. E’ la luce della Luna e non del Sole che ha sempre brillato nei vostri occhi. E guardandovi allo specchio percepivate uno strano presagio, un eco di tempi lontani e magici, di foreste e animali con cui potevate comunicare, presenze che avete sempre avuto al fianco. Lo specchio rifletteva quell’immagine e le lacrime che nel tempo lo hanno solcato l’hanno reso sempre più brillante. Ora scorgete in quel volto con intensa meraviglia la Donna che siete. Vi sta sorridendo. Vi sta chiedendo di poter rinascere in Voi. Il Femminile Sacro chiede di essere riportato alla luce, come germoglio che esce dalla terra. Il miracolo si sta compiendo.
Nella culla della notte sarà la sua gestazione.
Riappropriatevi del vostro scettro, è sempre stato con Voi. Conosco sempre più Donne che lo stanno riscoprendo, ed è commovente tutto questo. L’uomo saggio ora può solo stare a guardare e accompagnarvi, se ne sarà degno, nel vostro risveglio. Il tempo della Donna è giunto. Il corvo ha ripreso il suo volo, il lupo è di nuovo la sentinella del bosco e le antiche querce ritornano a parlare tra loro. Non abbiate paura del vostro potere, non ci sono più roghi ad ardere.
Tornate ad essere Imperatrici Lunari.
Lieto di poter assistere a tutto questo. Alla luce della Luna attendo il canto delle streghe che riecheggia nella notte. Il potere è in Voi. L’uomo ha distrutto tutto quello che poteva, ora si farà da parte per accogliere la ri-costruzione della Nuova Terra. Se si opporrà a questo sarà distrutto a sua volta, ma è inevitabile. Il male che viene fatto ritorna.
Siate sagge e saggi.
A voi la scelta.
Ci sono le scienziate, quelle che passano la vita a cercare la cura contro il cancro o a stanare supervirus, che vanno a caccia di vita extraterrestre o che scavano nella storia dell’Universo. O quelle appassionate di informatica, che hanno visto nascere la Rete, ne hanno costruito gli algoritmi e l’hanno accompagnata mentre muoveva i primi passi. Ci sono le esploratrici, le intrepide, le donne da record, che si sono lanciate per prime in sfide pericolose o hanno viaggiato nei luoghi più reconditi del Pianeta. E oltre. Vere eroine, e non della fantascienza. Ci sono poi le donne leader delle compagnie più innovative, quelle col pallino del marketing che spostano pacchi di milioni di dollari col pensiero. Le boss delle grosse istituzioni, le leader politiche. E anche le attiviste, le scrittrici, quelle che non hanno paura di dire ciò che pensano e di fare ciò che dicono, in nome di un diritto o per raccontare un’epoca. Così come le blogger e le guru dei media, artigiane del Web che capillarizzano la Rete raggiungendo pubblici sterminati.
La primatologa per eccellenza, pioniera negli studi sul comportamento degli scimpanzé. Ma anche attivista per la salvaguardia dell’ambiente (Corbis)
Una delle prime donne diventate ginecologo in Somalia, ha iniziato visitando gratuitamente le donne in una clinica di una stanza soltanto. Raccogliendo fondi è riuscita ad aprire un vero ospedale (Getty)
Conosciuta in tutto il mondo per i suoi studi sull’influenza aviaria, è una strenua sostenitrice della scienza open source (Getty)
Ha studiato fisica, ma fa ricerca interessandosi a campi anche per niente convenzionali per un fisico, come l’Alzheimer. Ha un blog dove scrive delle difficoltà delle donne che vogliono fare scienza (Getty)
La donna del bosone di Higgs, che abbiamo seguito passo passo durante la ricerca della tanto ambita particella (Getty)
Una top scientist della ricerca sui materiali biomedici e la medicina rigenerativa. La prima donna a vincere, nel 2006, una prestigiosa Royal Pharmaceutical Society Conference Science Medal (Imperial College London)
Mestiere: astronoma. Caratteristiche: cacciatrice di esopianeti. Missione: trovarne di abbastanza vicini da poter valutare se ci sono condizioni adatte alla vita (Len Rubenstein/Mit)
Medico abortista americano, ha dovuto sostenere forti scontri con gli antiabortisti fino a dover girare armata e con addosso un giubbotto antiproiettile per minacce di morte (New York Times)
Ha scoperto la prima pulsar. Il Nobel per questa scoperta fu assegnato solo ai suoi superiori, Antony Hewish e Martin Ryle, ma lei rimane la prima donna a dirigere il prestigioso Institute of Physics (Corbis)
I suoi studi di valutazione avevano anticipato gli effetti devastanti dell’uragano Sandy, abbattutosi l’anno scorso su New York. Contribuisce alle strategie per contrastare le minacce dovute al cambiamento climatico (Nasa)
Spazia dall’ingegneria dei materiali alla chimica passando per la biologia, lavorando con un approccio multidisciplinare al recupero dei tessuti dopo lesioni cerebrospinali (Getty)
Ha dimostrato scientificamente che il pregiudizio di genere in ambito accademico esiste (via YouTube)
La microbiologa che ha smentito una ricerca su Science dove affermavano che può esistere una vita costruita su mattoni diversi da quelli conosciuti. Fervida blogger e accanita sostenitrice dell’open science (via YouTube)
Una campionessa dell’informatica. Ha ideato Ushaidi, il software open source che aiuta le persone che vivono in zone di crisi e guerra. E blogga su Africa (e non solo) (Getty)
Ha ideato la Reproducibility Initiative, un metodo innovativo per certificare se una ricerca è riproducibile oppure no. Una svolta per il metodo degli scienziati (elizabethiorns.com/)
Ingegnere chimico, attualmente a capo dell’EPA degli Stati Uniti. Da sempre impegnata con coraggio nella lotta per la tutela dell’ambiente e la salute dei cittadini (Getty)
Esperta di crittografia e intelligenza artificiale, premio Turing 2012 e vincitrice in passato di due premi Gödel per l’informatica (Wikimedia Commons)
Fondatrice di Lastminute.com, crede fermamente nella Rete come strumento sociale: “Non puoi essere davvero un cittadino della nostra società del futuro se non sei coinvolto online” (@Kmeron via Flick
La boss di Mozilla, icona dell’open source (Corbis)
Classe ’75, primo ingegnere donna ad essere assunto in Google, attuale numero uno di Yahoo! (che ha appena acquistato anche Tumblr). E sulla copertina del magazine di questo mese, che celebra i 20 anni di Wired (Getty
Da poco nominata Chief Financial Officier di Microsoft, è una delle responsabili dell’acquisizione di Skype da parte dell’azienda. Una vera leader (via Microsoft)
Mentre era ricercatrice informatica a Stanford è passata dai motori di ricerca della biblioteca a far crescere Arpanet. Google è arrivata solo molto dopo (Wired.com)
Per come mastica software design, ingegneria e sicurezza informatica la chiamano La mamma di Internet (ma a lei non piace). Ora è in Intel a sfornare un brevetto dopo l’altro (IntelFreePress @Flickr)
Cubana. Attivista. Blogger. Ispirata. In lotta per la libertà (Getty)
Nobel ’91 per la pace, si dedica da sempre con coraggio alla lotta non violenta per la difesa dei diritti umani in Birmania (Getty)
La prima donna ad andare nello Spazio. Idem, la prima a compiere un’Eva (la passeggiata spaziale che spetta anche al nostro Luca Parmitano). Sovietica, impegnata nella politica del suo Paese in nome della scienza e della cultura (Getty)
La prima astronauta donna a pilotare, nel ’95, uno shuttle, e a diventarne poi comandante. Si è ritirata nel 2006, ma continua a essere una fonte di ispirazione per chi vuole seguire le sue orme (Getty)
Il New York Times l’ha definita “una Lara Croft in carne e ossa”. Scrive, fotografa… ma soprattutto viaggia in lungo e in largo nei posti più ignoti e inospitali del Pianeta. Da sola (Remi Bernali/kirasalak.com)
A caccia di fossili da autodidatta, arecheologa marina, esploratrice. Lo scheletro di tirannosauro più completo del mondo (quello nella foto) lo ha trovato lei e, per riconoscenza, l’hanno soprannominato proprio Sue (The Field Museum)
La prima donna che, nel 1975, ha raggiunto il tetto del mondo: la cima dell’Everest (Corbis)
17 anni e un giro del mondo in solitaria su una barca a vela alle spalle (Getty)
Si è fatta a nuoto il tratto di mare Bahamas-Florida, e tuttora sta cercando di percorrere la distanza Cuba-Florida. Se non fosse per i morsi delle meduse, ce l’avrebbe probabilmente già fatta. Nonostante i suoi 63 anni di età (Getty)
Una top-journalist quando si parla di tecnologia e interattività. Nel suo libro: “Untangling the Web: What the Internet is Doing to You” parla di come le informazioni si disseminano nel Web attraverso i social network
La fondatrice di Lifehacker, uno di quei blog che non puoi più vivere senza (Canary Mason @Flickr)
“Cantrice dell’esperienza femminile che con scetticismo, passione e potere visionario ha messo sotto esame una civiltà divisa”: questa la motivazione del suo Nobel per la letteratura, nel 2007(Getty)
Con la sua graphic novel Persepolis ha raccontato la sua (dura) storia autobiografica di bambina e poi giovane donna in Iran (Getty)
“I monologhi della vagina” sono una sua creazione. Drammaturga, attivista, disinibita, coinvolgente. In prima linea per difendere le donne di tutto il mondo dalla violenza (Getty)
Ha dato voce al blog Feministing.com, consacrandosi come pioniera del femminismo contemporaneo: quello online (Wikimedia Commons)
C’è un video, su YouTube, del momento in cui è diventata la donna più coraggiosa d’Afghanistan (Getty)
Segretaria generale del Supreme council of information and communication technology del Qatar, ha avviato la svolta digitale del suo Paese, ora uno dei più connessi al mondo. Incoraggia e sostiene da sempre l’innovazione (Wikimedia Commons)
La penna che ha dato vita a Harry Potter. Non è un Nobel per la letteratura, ma (a detta degli insegnanti di mezzo mondo) con la sua saga ha contribuito in modo eccezionale all’alfabetizzazione infantile (Getty)
Medico, politico, prima donna Primo ministro in Norvegia e per cinque anni direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (La Presse)
Giornalista e attivista sudanese, è stata arrestata nel 2009 nel suo paese per aver indossato i pantaloni. “È la mia chance per fare qualcosa per difendere le donne del Sudan” fu la sua reazione (La Presse)
Direttrice, da ormai dieci anni, di Liberty, gruppo britannico che spinge avanti la conquista dei diritti civili (Getty)
È stata la prima iraniana e la prima donna musulmana ad ottenere il premio Nobel per la pace (La Presse)
Coordina in India White Ribbon Alliance, associazione per la tutela di mamme e bambini che vuole prevenire le morti per parto (via OutlookIndia)
Media Guru di fama mondiale, è docente a Harvard dove si occupa di geografia emozionale, un filone di ricerca che trova nuove chiavi interpretative per le tendenze artistiche del mondo contemporaneo
Artista, di un’arte tutta nuova, che si ispira ai media e pesca dalla grafica 3D all’animazione, dai videogiochi ai video musicali passando attraverso interfacce multisensoriali e installazioni interattive (rebeccaallen.com)
Amatela o odiatela, ma è un’innovazione vivente, a partire dal look. E poi ha un social network tutto suo (Getty)
50, ma in realtà sono molte, molte di più.
Visionarie, studiose, geniali, a volte geek: ognuna di loro, a modo suo, ha fatto cose grandi. E per chi è a caccia di ispirazione, ce n’è per tutti i gusti.
Attenzione però: il pericolo di contagio è elevatissimo e domani potreste svegliarvi anche voi con una nuova missione da compiere.
fonte: http://www.wired.it/
Le belle parole dei saggi e dei poeti di tutto il mondo mi aiutano spesso a dire quello che non so esprimere
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